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LE DONNE E L’EMIGRAZIONE_DIDATTICA

Didattica

 

CHIUSURA DELLA MOSTRA PROROGATA AL 19 APRILE 2020

Si comunica che la chiusura della mostra regionale dell’emigrazione “Le donne e l’emigrazione” è stata prorogata al 19 aprile 2020.

La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni

dal martedì alla domenica, nei seguenti orari:

10.00 – 13.00

17.00 – 20.00.

L’ingresso alla mostra è gratuito.

Inoltre, è attivo un servizio gratuito di laboratori e attività didattiche per le scuole.

Descrizione delle attività didattiche:
Durata attività: 60 minuti 

Attività didattica: gratuita. 

  • PER LE ELEMENTARI: Visita con Osservazione diretta degli elementi simbolici della mostra e rielaborazione creativa attraverso il disegno. —> Innescare il processo di acquisizione del fenomeno delle migrazioni attraverso l’approccio creativo dei ragazzi. Questo processo di assimilazione attraverso il gioco del disegno porterà alla sedimentazione dei contenuti didattici proposti nella mostra.
  • PER LE MEDIE: Visita con Orientamento spazio – temporale del fenomeno delle migrazioni e approfondimento attraverso la lettura delle fonti dirette. —> Creare una time line sulla quale i ragazzi possano orientarsi per rielaborare il fenomeno delle migrazioni attraverso l’approfondimento del concetto di fonte diretta. Utilizzare il documento storico di tipo fotografico e la video-documentazione storica per innescare la rielaborazione critica del fenomeno.
  • PER LE SUPERIORI: Visita con Iconologia degli archivi esposti e dibattito sul fenomeno contemporaneo delle migrazioni. —> Valorizzare la lettura dei documenti fotografici attraverso l’iconologia creando, attraverso quello che sarà un momento di discussione e confronto su più livelli (storico, socioeconomico, antropologico), i presupposti per un dibattito critico sulle retoriche Emigrazione – Immigrazione al fine di stimolare riflessioni nei ragazzi.

La mostra è organizzata dall’associazione pro Arturo Giovannitti

in collaborazione con l‘Assessorato alla Cultura, Turismo e Rapporti con i Molisani nel Mondo della Regione Molise.

Per info e prenotazioni:

338 6571359

proarturogiovannitti@gmail.com

www.museoemigrazione.it

Le donne e l’emigrazione

  • DONNE ED EMIGRAZIONE
    Sei anni dopo la prima grande mostra dell’emigrazione molisana fatta sempre negli spazi della
    Fondazione Molise Cultura, che ha visto una presenza di pubblico straordinaria (oltre cinquemila
    visitatori, in prevalenza giovani studenti) oggi, fortemente voluta dall’Assessore alla Cultura – Turismo
    e dei Molisani nel Mondo, ing. Vincenzo Cotugno, riproponiamo una mostra sull’emigrazione della
    nostra regione con un occhio indagatore diverso da quello di sei anni fa. Rimane comunque la finalità:
    una mostra didattica rivolta agli alunni delle scuole di ogni grado. Per loro in particolare, come per
    ogni molisano, ricordiamo che non si può capire, ancora oggi, la storia della nostra Regione se non si
    ha conoscenza del fenomeno migratorio che l’ha attraversata sin dagli anni Settanta dell’Ottocento
    e che continua ancora nei giorni nostri. Questa mostra abbiamo voluto dedicarla alla figura della
    donna, che la storiografia ha scarsamente considerato rispetto al ruolo svolto all’interno del
    fenomeno migratorio.
    In tal senso abbiamo riunito le migliori immagini degli archivi molisani: archivio Pilone di Larino;
    Centro della fotografia, archivioLa Grande Onda di Domenico D’Addario, San Martino in Pensilis,
    curata dal cultore della memoria storica locale Emiliano Di Tata; archivio De Vito d’Isernia ed infine il
    contributo della Fondazione Molise Cultura proveniente dall’archivio dell’ingegnere Flavio Brunetti,
    “Non aprire che allo scuro”. Un patrimonio iconografico immenso che la nostra regione può vantare
    in merito all’emigrazione.
    Altri documenti fotografici significativi sono in altri archivi privati o di associazioni, di cui sottolineiamo
    l’importanza della catalogazione e diffusione anche attraverso i nuovi archivi elettronici al fine di
    conservarne la memoria, di renderne accessibile lo studio, valorizzandone dunque la vasta ricchezza
    culturale, sociale, antropologica ed umana che emerge dalle immagini.
    Le foto in esposizione, trattandosi nella fattispecie di documenti storici, vanno lette tenendo conto
    della forza espressiva che le donne ed i bambini esprimono; in questo tipo di documento si può infatti
    individuare una comunicazione attraverso messaggi subliminali che le famiglie ed il fotografo
    celavano nello scatto, rendendo l’immagine leggibile per il proprio congiunto emigrato in “america”.
    Spesso questi messaggi vogliono essere toccanti rassicurazioni agli occhi di chi è lontano, le foto
    sembrano quasi parlare: “Tutti stanno bene; “I bambini crescono sani”; “Stiamo tutti in salute;
    “Stiamo tutti bene grazie al tuo sacrificio. Alcune volte questi messaggi, o meglio la loro lettura,
    passa attraverso dettagli, oggetti: mettere in mostra un frutto, una spiga di grano, un cimelio di
    famiglia, un ricordo, un regalo, un orologio o un borsellino aperto e vuoto, simbolo di una struggente
    richiesta daiuto.
    Sicuramente il più suggestivo fra i contributi fotografici è lo scatto denominato “La pietà”, una
    bambina tra le braccia della mamma che dilata il tempo e la bidimensionalità dello scatto, che fa
    riflettere sul significato della morte, e sul valore di un momento impresso per sempre sulla pellicola.
    Lucido, disperato, toccante ed estremo messaggio da inviare al marito lontano. Non solo la lettera
    che annuncia il doloroso e tormentoso evento, ma anche la necessità di testimoniarlo attraverso
    l’immagine. Una madre, che in questo modo mostra una consapevole e disperata freddezza rispetto
    al dramma che ha colpito la famiglia. Una foto unica, irripetibile per la portata umana e sociale del
    messaggio.
  • Altra novità apportata, oltre al patrimonio materiale relativo all’emigrazione (nella forma di lettere,
    passaporti, atti di richiamo, atti notarili, foto, cartoline, soldi) è la lettura della mostra che si presenta
    del tutto innovativa.
    Abbiamo puntato sulle scene iconiche che hanno caratterizzato l’emigrazione ed i momenti più
    difficili di questo percorso lungo circa centocinquant’anni. Abbiamo ricostruito, come in un film, le
    scene di una nave con l’attesa dell’imbarco, un ponte della nave con una cabina e le donne che strette
    ai propri cari guardano ad un futuro migliore. Poi MonongahWest VirginiaUSA, uno degli episodi
    più tristi della nostra emigrazione che ha visto la morte di oltre cinquecento minatori, rappresentato
    da un bambino minatore che porge con le sue mani ai visitatori del carbone della miniera.
    Il numero dei morti di questa tragedia del 6 dicembre del 1907 è imprecisato, avvolto dalla fitta
    nebbia del lavoro a cottimo, modalità lavorativa di cui precarietà e scarsa sicurezza sono le
    caratteristiche principali. La maggioranza delle vittime accertate era italiana e tra questi la perdita
    maggiore l’ha avuta proprio il Molise. Altro set è quello dedicato allo studio di Arturo Giovannitti, il
    nostro poeta e bardo della libertà, a fianco la scena della tragedia di Marcinelle accaduta in Belgio l’8
    agosto del 1956. Anche qui, come a Monongah, la miniera porta con sé 262 vite e sei feriti. 136 erano
    italiani, di questi 7 molisani.
    Spostandoci sull’altro lato della sala, emblema degli enormi sacrifici di padri e madri, le nuove
    generazioni: i figli degli emigrati che hanno avuto successo nella vita. A loro è dedicata la parte
    interattiva dove si possono sfogliare foto e leggere biografie.
    Concludendo, l’attualità rappresentata dai nuovi movimenti migratori: giovani che partono in aereo,
    con un trolley ed un computer e giovani che fuggono da guerre e miseria dai loro paesi, per arrivare
    in Italia ed in Europa, senza bagaglio ma con speranza, la stessa speranza che avevamo letto nei
    documenti fotografici in precedenza.
    In sintesi, ricordo ciò che la storiografia dice della nostra emigrazione, ovvero che sono partiti i più
    motivati e che questi, attraverso il loro lavoro, il loro impegno, il loro sacrificio hanno fatto grande il
    paese che li accolse. Se è stato vero questo per noi, è vero anche per chi in questi anni arriva con
    altrettanta motivazione e per questo potenzialmente, allo stesso modo dei nostri emigrati, capace di
    aiutare la nostra nazione a crescere.
    Antonio D’Ambrosio Presidente Associazione Pro Arturo Giovannitti, Curatore della mostra “Le donne e l’emigrazione” Palazzo GIL Fondazione Molise Cultura. 
  • ATTIVITA’ FORMATIVA PER LE SCUOLE
    Tempo visita complessiva: 50/60 min.
    Attività proposte:
    1 Tour della sala espositiva
    Contestualizzare i due macroperiodi storici (dal 1870 al 1970) attraverso il
    fenomeno sociale delle migrazioni.
    Documenti storici: leggere il documento fotografico.
    Agganciarsi all’attualità: i flussi migratori oggi.
    2 Reading emozionanti
    Il documento letterario, percorso di letteratura popolare: le lettere dei migranti.
    (i ragazzi saranno coinvolti nella lettura delle lettere/documenti raccolti per la
    mostra, ai fini di una maggiore capacità di immedesimarsi allinterno del
    contesto storico di riferimento
  • Info e prenotazioni:                                                                                                        Luca Basilico Coordinamento delle attività generali                                      338 6571359                                                            proarturogiovannitti@gmail.com

ARCHIVIO LEFRA ESTERO – CAT. EMIGRAZIONE

Archivio Lefra Estero è un progetto curato dall’associazione Pro Arturo Giovannitti su commissione della Regione Molise.

L’8 maggio 2017, data nella quale ricorre l’anniversario della morte dell’artista di Ripalimosani (CB) avvenuta nel 2013, è stata presentata al pubblico una mostra degli scatti più significativi del fotoreporter molisano. Partendo dalle sue foto si è potuto ripercorrere dei pezzi di storia del popolo molisano che emigra.

La mostra rappresenta la fase intermedia di un progetto triennale di programmazione scientifico-culturale, attraverso il quale si è cercato di intervenire sulla conservazione, la tutela e la valorizzazione del catalogo di Lefra relativo all’Emigrazione regionale. Durante la prima fase si è proceduto con la presa visione del materiale e la catalogazione di tutte le foto. La fase conclusiva, invece, vedrà la pubblicazione di un documento relativo al progetto.

Leonardo Tartaglia, in arte Lefra (1933 – 2013), è stato un fotoreporter ed un fotografo molisano che ha dedicato la sua vita a fermare in centinaia di scatti la vita del Molise, sia sul territorio regionale e sia in terra straniera, immortalando momenti di quotidianità dei molisani all’estero. La produzione delle immagini fotografiche, scattate direttamente o collezionate, permettono di ricostruire un tessuto iconografico che va dal 1800 fino al 2000.

A partire dal 1960 fu inviato dell’agenzia nazionale ANSA, collaborò con il Messaggero e alcune testate giornalistiche regionali. La sua collaborazione con le testate giornalistiche si sposò perfettamente con la sua indole di fotografo e di antropologo. Ciò gli permise di proseguire senza sosta nel documentare il presente e nel catalogare in diversi reportage il suo lavoro. Oggi tutti questi scatti rappresentano per noi un’importante fonte storica, che narrano la storia dei molisani attraverso vividi scatti.

Proprio questa rilevanza storica e antropologica del lavoro di Lefra ci ha permesso di apprezzare tutti gli scatti, anche quelli tecnicamente meno prestigiosi, e di inserirli in un percorso didattico di grande valore.

Numerose sono state le mostre fotografiche che LEFRA ha curato personalmente in Molise e all’estero presso le diverse comunità dei molisani nel mondo. Sono state successivamente riprese, dopo la sua scomparsa, trovando un pubblico ancora più attento e curioso. Si potrebbe dire che le sue mostre sono diventate come un filo rosso che collega il cuore dei molisani che vivono ancora in Regione con quello di chi è andato via tempi addietro nella speranza di una vita migliore.

Oggi la commozione dei più anziani, di quelli che sono stati i protagonisti dell’emigrazione per necessità, si trasforma in curiosità e stimolo alla ricerca delle proprie origini per le 2 e 3 generazioni dei molisani nel mondo.

L’Archivio Lefra Estero, comprende immagini fotografiche catalogate attraverso una digitalizzazione sistematica, le quali opere immortalano: scorci di vita ben cristallizzati nel loro tempo e diventano un’importante testimonianza di come fisicamente erano gli spazi, le mode, l’architettura di un ben preciso periodo temporale.  L’intervento di Leonardo e l’attenzione che egli dedicò alla tematica, offre la possibilità di approcciarsi al contesto dell’emigrazione molisana con l’ausilio di una documentazione dal valore antropologico e culturale.

Nel suo obiettivo sono passati luoghi e persone della nostra regione che emigrarono in Canada, negli Stati Uniti, nell’America del Sud, in Australia ed in Europa a partire dagli anni’46 fino agli anni ’90 e poco oltre. Un lavoro di documentazione che permette di raccontare particolarmente le comunità molisane residenti in Belgio o in maniera più estesa è possibile percepire, scorrendo le immagini, il processo in divenire (il work in progress) della nascente Comunità europea. Per quanto riguarda le Americhe sono i lavori ed i mestieri dei nostri corregionali, piuttosto che le comunità e gli organi istituzionali, a caratterizzare la narrazione.

Leonardo raccolse inizialmente tutto questo materiale fotografico (circa 1500 fotografie) all’interno di una “cartella” intitolata “Estero” e la conservò presso l’archivio di famiglia, separandolo dal “FondoLefra, che la Provincia di Campobasso, nel 2004, acquisì e conserva nella sede della Biblioteca Provinciale “P.Albino” di Campobasso (attualmente chiusa al pubblico).

La mostra “L’emigrazione attraverso gli scatti di Lefra” ha fornito un importante momento di confronto storico, al quale non è mancato il parallelismo sull’attuale fenomeno dell’immigrazione contemporanea. L’allestimento della mostra ha cercato di realizzare una narrazione storiografica separata per sezioni tendenzialmente legate fra loro da una linea cronologica temporale (1861 – 1960), che in estrema sintesi potremmo descrivere: dalla “Civiltà contadina” nell’Italia dopo l’Unità, all’Emigrazione transoceanica (fine ‘800 inizi ‘900), dall’emigrazione regionale a cavallo tra le due Guerre Mondiali al disastro nella miniera di carbone di “Bois du Cazier” Marcinelle – Belgio. All’interno di questo percorso, le immagini provenienti dalla collezione di famiglia e dall’Archivio Lefra Estero, hanno svolto una funzione di apparato iconografico efficace e funzionale per la comprensione e lo sviluppo del racconto.

In appendice alla mostra è stato presentato un raro documentario “Lefra storia di un Fotografo” di e con Mauro Carafa e Leonardo Tartaglia, realizzato all’incirca negli anni ’80.

In video gli interventi di: Antonio D’Ambrosio storico e presidente dell’associazione Pro Arturo Giovannitti; Mauro Carafa giornalista RAI ed autore del documentario “Lefra storia di un fotografo” proiettato nella sala multimediale durante la mostra; Luca Basilico coordinatore tecnico-scientifico del progetto.

Videomaker: Gianluca Praitano (Gropiux)

Redazione:

Consulenza tecnica: Luca Basilico 

Supervisione: Giulia D’Ambrosio

Link del video:

Rassegna stampa “L’emigrazione attraverso gli scatti di Lefra”

LINK RASSEGNA STAMPA LEFRA – MOSTRA DELL’EMIGRAZIONE

8 – 23 maggio 2017 (target periodo preso in considerazione)

Multimedia:

Lefra, mostra dell’emigrazione “La mia seconda Patria” – 04 – Campobasso – Viaggio in Molise (Telemolise)

https://www.youtube.com/watch?v=QvpsnGJqEo0 (approfondimenti)

https://www.youtube.com/watch?v=kA4qbgobAbo (approfondimenti)

http://www.telemolise.com/view.php?idfilmato=138494310823052017091106&tipo=tg (servizio)

 

Video conferenza stampa di presentazione “Archivio Lefra Estero” e Mostra

https://www.youtube.com/watch?v=DtTyTx0rpFE (1 parte)

https://www.youtube.com/watch?v=fsIpRoZR7Nk (2 parte)

 

Magazine on line

Federazione Italiana Associazioni fotografiche  (http://www.fiaf.net/regioni/molise/?p=537 )

Ufficio Scolastico Regionale per il Molise (Direzione Regionale) (http://www.istruzionemolise.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2578:mostra-l-emigrazione-attraverso-gli-scatti-di-lefra-palazzo-gil-8-23-5&catid=38&Itemid=183)

Molise doc: http://www.molisedoc.it/?p=50315

CBlive: http://cblive.it/notizie-molise/lemigrazione-gli-scatti-lefra-allex-gil-la-mostra-fotografica-leonardo-tartaglia

Primonumero: http://www.primonumero.it/attualita/news/1494152860_campobasso-l-emigrazione-attraverso-gli-scatti-di-lefra-la-mostra-al-palazzo-gil.html

Termolive: http://termolilive.news/notizie-molise/lemigrazione-gli-scatti-lefra-tutte-le-attivita-del-23-maggio-giornata-chiusura-della-mostra

Quotidiano del Molise: http://quotidianomolise.com/12-maggio-concerto-di-vittorino-tartaglia/