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ARCHIVIO LEFRA ESTERO – CAT. EMIGRAZIONE

Archivio Lefra Estero è un progetto curato dall’associazione Pro Arturo Giovannitti su commissione della Regione Molise.

L’8 maggio 2017, data nella quale ricorre l’anniversario della morte dell’artista di Ripalimosani (CB) avvenuta nel 2013, è stata presentata al pubblico una mostra degli scatti più significativi del fotoreporter molisano. Partendo dalle sue foto si è potuto ripercorrere dei pezzi di storia del popolo molisano che emigra.

La mostra rappresenta la fase intermedia di un progetto triennale di programmazione scientifico-culturale, attraverso il quale si è cercato di intervenire sulla conservazione, la tutela e la valorizzazione del catalogo di Lefra relativo all’Emigrazione regionale. Durante la prima fase si è proceduto con la presa visione del materiale e la catalogazione di tutte le foto. La fase conclusiva, invece, vedrà la pubblicazione di un documento relativo al progetto.

Leonardo Tartaglia, in arte Lefra (1933 – 2013), è stato un fotoreporter ed un fotografo molisano che ha dedicato la sua vita a fermare in centinaia di scatti la vita del Molise, sia sul territorio regionale e sia in terra straniera, immortalando momenti di quotidianità dei molisani all’estero. La produzione delle immagini fotografiche, scattate direttamente o collezionate, permettono di ricostruire un tessuto iconografico che va dal 1800 fino al 2000.

A partire dal 1960 fu inviato dell’agenzia nazionale ANSA, collaborò con il Messaggero e alcune testate giornalistiche regionali. La sua collaborazione con le testate giornalistiche si sposò perfettamente con la sua indole di fotografo e di antropologo. Ciò gli permise di proseguire senza sosta nel documentare il presente e nel catalogare in diversi reportage il suo lavoro. Oggi tutti questi scatti rappresentano per noi un’importante fonte storica, che narrano la storia dei molisani attraverso vividi scatti.

Proprio questa rilevanza storica e antropologica del lavoro di Lefra ci ha permesso di apprezzare tutti gli scatti, anche quelli tecnicamente meno prestigiosi, e di inserirli in un percorso didattico di grande valore.

Numerose sono state le mostre fotografiche che LEFRA ha curato personalmente in Molise e all’estero presso le diverse comunità dei molisani nel mondo. Sono state successivamente riprese, dopo la sua scomparsa, trovando un pubblico ancora più attento e curioso. Si potrebbe dire che le sue mostre sono diventate come un filo rosso che collega il cuore dei molisani che vivono ancora in Regione con quello di chi è andato via tempi addietro nella speranza di una vita migliore.

Oggi la commozione dei più anziani, di quelli che sono stati i protagonisti dell’emigrazione per necessità, si trasforma in curiosità e stimolo alla ricerca delle proprie origini per le 2 e 3 generazioni dei molisani nel mondo.

L’Archivio Lefra Estero, comprende immagini fotografiche catalogate attraverso una digitalizzazione sistematica, le quali opere immortalano: scorci di vita ben cristallizzati nel loro tempo e diventano un’importante testimonianza di come fisicamente erano gli spazi, le mode, l’architettura di un ben preciso periodo temporale.  L’intervento di Leonardo e l’attenzione che egli dedicò alla tematica, offre la possibilità di approcciarsi al contesto dell’emigrazione molisana con l’ausilio di una documentazione dal valore antropologico e culturale.

Nel suo obiettivo sono passati luoghi e persone della nostra regione che emigrarono in Canada, negli Stati Uniti, nell’America del Sud, in Australia ed in Europa a partire dagli anni’46 fino agli anni ’90 e poco oltre. Un lavoro di documentazione che permette di raccontare particolarmente le comunità molisane residenti in Belgio o in maniera più estesa è possibile percepire, scorrendo le immagini, il processo in divenire (il work in progress) della nascente Comunità europea. Per quanto riguarda le Americhe sono i lavori ed i mestieri dei nostri corregionali, piuttosto che le comunità e gli organi istituzionali, a caratterizzare la narrazione.

Leonardo raccolse inizialmente tutto questo materiale fotografico (circa 1500 fotografie) all’interno di una “cartella” intitolata “Estero” e la conservò presso l’archivio di famiglia, separandolo dal “FondoLefra, che la Provincia di Campobasso, nel 2004, acquisì e conserva nella sede della Biblioteca Provinciale “P.Albino” di Campobasso (attualmente chiusa al pubblico).

La mostra “L’emigrazione attraverso gli scatti di Lefra” ha fornito un importante momento di confronto storico, al quale non è mancato il parallelismo sull’attuale fenomeno dell’immigrazione contemporanea. L’allestimento della mostra ha cercato di realizzare una narrazione storiografica separata per sezioni tendenzialmente legate fra loro da una linea cronologica temporale (1861 – 1960), che in estrema sintesi potremmo descrivere: dalla “Civiltà contadina” nell’Italia dopo l’Unità, all’Emigrazione transoceanica (fine ‘800 inizi ‘900), dall’emigrazione regionale a cavallo tra le due Guerre Mondiali al disastro nella miniera di carbone di “Bois du Cazier” Marcinelle – Belgio. All’interno di questo percorso, le immagini provenienti dalla collezione di famiglia e dall’Archivio Lefra Estero, hanno svolto una funzione di apparato iconografico efficace e funzionale per la comprensione e lo sviluppo del racconto.

In appendice alla mostra è stato presentato un raro documentario “Lefra storia di un Fotografo” di e con Mauro Carafa e Leonardo Tartaglia, realizzato all’incirca negli anni ’80.

In video gli interventi di: Antonio D’Ambrosio storico e presidente dell’associazione Pro Arturo Giovannitti; Mauro Carafa giornalista RAI ed autore del documentario “Lefra storia di un fotografo” proiettato nella sala multimediale durante la mostra; Luca Basilico coordinatore tecnico-scientifico del progetto.

Videomaker: Gianluca Praitano (Gropiux)

Redazione:

Consulenza tecnica: Luca Basilico 

Supervisione: Giulia D’Ambrosio

Link del video:

L’emigrazione attraverso gli scatti di Lefra (Leonardo Tartaglia)

 

A quattro anni dalla morte torna  prepotentemente tra noi, come solo lui sapeva fare, Leonardo Tartaglia (27 ottobre 1933 –  8 maggio 2013), meglio conosciuto, nella  nostra regione ed in Italia, come LEFRA. Una lunga ed instancabile vita dedicata alla fotografia ed al reportage  fotografico. Il suo rapporto con questa forma espressiva inizia prestissimo, come mostra l’immagine da piccolo, testimonial della mostra, con a tracollo una macchinetta fotografica. Poi, un regalo di una macchinetta fotografica tutta sua il giorno della sua prima comunione. L’amore per questa relativa giovane arte lo avvolgerà e lo accompagnerà per tutta la vita. La macchinetta gli rimarrà a tracollo per sempre. Non si può immaginare Leonardo senza una o più macchinette che pendevano sul suo petto o sui suoi fianchi. Così “bardato“, con una inseparabile valigetta e con un camper, lo si scorgeva ovunque in questa nostra incantata terra. Nelle sedi istituzionali, su un ciglio di una strada, su una scala, su un balcone, sempre in un improbabile equilibrio fisico, pronto ad essere il primo a documentare, attraverso la fotografia, eventi, luoghi e persone. Aiutava a creare il personaggio il suo colorato modo di vestire, la sua propensione alla socializzazione ed il suo spontaneo ed affabile sorriso.

LeonardoTartaglia, però, non era solo un bravo fotografo, come la sua vasta biografia attesta. Apparteneva  a quella eletta schiera  di fotografi molisani (Trombetta, Pilone, Chiodini, De Vito…) che hanno saputo costruire un enorme archivio fotografico e che ci consente oggi di avere una lettura socio-economica-politica- antropologica della società molisana a partire dagli ultimi decenni dell’ottocento e tutto il novecento.

Egli, nei suoi lunghi anni di attività, con le sue innumerevoli iniziative, girando in lungo ed in largo il Molise ha documentato, in modo quasi maniacale, ogni personaggio, ogni luogo, ogni iniziativa di valore culturale che si sono svolte nei nostri centotrentasei Comuni. Non tralasciando mai, ovunque si recava, di recuperare le altre memorie fotografiche di quella comunità, acquisendo sia da privati o dai vecchi fotografi l’archivio del luogo. Questo enorme patrimonio costruito negli anni, con lungimiranza, la Provincia lo ha acquisito mettendolo a disposizione di studiosi e dei molisani.

Ben altra cosa è l’archivio sull’emigrazione che vi proponiamo.

Leonardo, per un ancestrale motivo, che solo un molisano può capire,  non se n’è voluto separare.

Perciò, la Regione, attraverso l’ufficio Rapporti con i Molisani nel Mondo e la Presidenza del Consiglio Regionale, in collaborazione con la  famiglia Tartaglia, ha voluto far conoscere quest’altra parte del patrimonio iconografico dei molisani, visto e documentato da Leonardo.

Per queste ragioni oggi siamo qui con voi. Per  le stesse ragioni oggi ci sentiamo anche di dire di essere riconoscenti e grati a Leonardo, per l’amore, la passione, la professionalità che ha messo per la fotografia e per la gente della sua e nostra terra!

 

Antonio D’Ambrosio